Il lavoratore che effettua la prestazione in modalità “agile” non deve necessariamente essere in possesso della certificazione verde Covid-19, dal momento che la necessità di possedere un green pass viene meno visto che il lavoratore non dovrà condividere gli ambienti di lavoro con altri lavoratori.
Solo nel caso in cui il datore di lavoro richieda la prestazione lavorativa all’interno dei locali aziendali, ad esempio per una riunione o per motivi formativi da svolgersi necessariamente in presenza, dovrà sincerarsi circa il possesso del green pass da parte del lavoratore, prima di farlo entrare in azienda.
In conclusione, nelle aziende del settore privato una volta verificata la compatibilità dell’attività lavorativa con la prestazione da remoto, non esistono preclusioni ad avviare la modalità in smart working in conseguenza proprio del mancato possesso del green pass.
Differente regime per i dipendenti di una pubblica amministrazione. Infatti, il Ministro per la Pubblica amministrazione, nelle linee guida in materia di obbligo di possesso e di esibizione della Certificazione verde Covid-19 da parte del personale, del 12 ottobre 2021, ha vietato di adibire a smart working i dipendenti sulla base del mancato possesso del green pass o dell’impossibilità di esibire la certificazione verde.